Antonio Natale picchiato e poi crivellato di colpi. Il ruolo ambiguo della cartomante

19 Ottobre 2021 - 20:48

Antonio Natale picchiato e poi crivellato di colpi. Il ruolo ambiguo della cartomante

Antonio Natale è stato ucciso.

Il corpo del ventiduenne ritrovato ,
nelle campagne al confine tra Caivano, Acerra e Afragola, presenterebbe ,
fori compatibili ,con colpi d’arma da fuoco.

Non una lupara bianca, ma un omicidio commesso ,probabilmente ,in un luogo diverso da quello, in cui è stato trovato il cadavere, a pochi passi,
dal campo rom.

A dare la svolta alle indagini, è stata una testimonianza

I carabinieri , sono andati in quella zona, a colpo sicuro ,e lì hanno trovato un corpo orrendamente martoriato, al punto che ,per il riconoscimento è stato necessario ,
vedere i tatuaggi.

Il caso della scomparsa di Antonio era arrivato anche in tv, nella trasmissione «Chi l’ha visto?».

Lì la madre ha urlato il suo dolore, rivolgendosi direttamente ai responsabili.

Parlando direttamente alla criminalità organizzata: «La camorra mi deve restituire mio figlio.

Io sono una morta che cammina, farò i nomi», aveva detto.
Una storia, quella di Antonio, finita nel modo peggiore.

Una storia di emarginazione sociale, e di opportunità che mancano.

Una storia che parla di periferie,
che sprofondano nel degrado e strette, alla gola dalla morsa della camorra.

Pizzaiolo in Germania

Quando è tornato dalla Germania dove aveva fatto il pizzaiolo, Antonio avrebbe voluto lavorare ,ma al Parco Verde o nelle palazzine popolari,
del «Bronx» certe alternative non sembrano possibili o, quanto meno,
sono improbabili.

C’è la droga, quella sì, con il suo mercato di morte.
Soldi facili, sirene che riescono ad attirare i giovani.

Che avevano attirato ,anche Antonio che a quel mondo pericoloso si era avvicinato e che da quel mondo è stato fagocitato.

Dalle indagini è emerso che potrebbe esserci un movente legato a un ammanco di soldi, non è chiaro quanti fossero.

Per quei soldi prima di sparire,
lo scorso 4 ottobre, era stato anche pestato.

Tornò a casa con il viso gonfio e gli occhi lividi.

Un presagio funesto di un pericolo più grande che gravava sul suo capo.

Il 4 ottobre alla madre Anna ,
aveva detto «Ciao, io esco, vado da Gucci a comprare qualche vestito».

Da quel momento la donna non l’ha visto più.

Eppure, a Caivano era tornato, accompagnato dal suo amico ,
Domenico e da altri due ragazzi che,
al momento, risultano ancora irreperibili.

Antonio ha pagato con la sua vita ,
questi ultimi tre anni vissuti «pericolosamente».

Per dare un nome e un volto ai responsabili del suo omicidio le indagini dei carabinieri sono appena iniziate.

Tra gli inquirenti ,c’è molto riserbo, ma pare le prime piste portino ,
a dei giovanissimi gestori di piazze di spaccio del Parco Verde.

Antonio secondo i suoi carnefici ,
aveva fatto scomparire soldi
dalla cassa comune, aver fatto sparire delle armi.

A mettere gli inquirenti sulla pista giusta, pare sia stata una chiromante, alla quale ,nei giorni scorsi ,
si sarebbe rivolta online ,
la compagna di uno dei presunti carnefici di Antonio.

La veggente avrebbe risposto

“Vedo grossi guai. Vedo sangue,
morte, carcere, vedo le “guardie”
(le forze dell’ordine, ndR)”.

La cliente avrebbe fatto emergere attraverso ,i suoi racconti tutta la vicenda occorsa al ragazzo assassinato, al punto che, la chiromante ,
si è rivolta ad un suo amico blogger,
e questi alle forze dell’ordine.