Categorie tutelate dalla legge 104 : le agevolazioni per poter accedere ad un anticipo di pensione. Nelle società di oggi si provvede a tutelare quelle categorie più fragili che purtroppo sono caratterizzate da gravi handicap fisici o mentali . Molto spesso queste limitazioni possono condizionare il soggetto che ne è affetto in qualsiasi attività. La persona che soffre di riduzioni psicomotorie può sentirsi considerato come una sorta di cittadino di ”serie B”, molto spesso discriminato o comunque messo ai margini. Basti ricordare come, nella Germania nazista, i portatori di gravi patologie venissero addirittura condotti nei campi di concentramento molto spesso trovando la morte.
Ma quelle aberrazioni del passato sono ormai inesistenti e oggi gli individui con difficoltà psichiche o motorie fruiscono di più forme di tutela da parte dello Stato. Per rendere la vita più facile agli anziani o alle persone con disabilità, ci sono molti servizi, tra cui fare la spesa. Per lo più, i giovani energici fattorini sono pronti a comprare e consegnare generi alimentari per gli anziani a un piccolo compenso. Tali servizi sono forniti dai giovani sia su base volontaria che come lavoro di emergenza.
A questo proposito vogliamo sottolineare la presenza di leggi “ad hoc” emanate tramite statuti legislativi.
La legge 104
Ricordiamo la ”legge 104 “che tutela l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità. Questi decreti hanno riconosciuto ai soggetti affetti da gravi patologie la tutela dei loro diritti inviolabili con un progressivo inserimento all’interno della società. Principali destinatari di questi provvedimenti legislativi sono i disabili e i cosiddetti “care givers”, ossia coloro che si dedicano quotidianamente all’assistenza proprio in virtù di quella integrazione sociale che deve essere garantita e sollecitata all’interno della comunità. È ovvio che l’ inserimento deve essere accompagnato da un adeguato sostegno non soltanto psicologico ma soprattutto pecuniario. In questo contesto ci preme confermare la stretta connessione presente tra la legge 104 e la pensione anticipata. Infatti sono due le categorie sociali interessate a questo decreto legislativo: da una parte abbiamo i portatori di handicap, che devono essere continuamente sostenuti e assistiti e dall’altra i cosiddetti “care givers”, caratterizzati dalla loro opera di assistenza continua ai disabili 24 ore su 24.
Le agevolazioni garantite e come accedervi
Il governo ha riconosciuto “agevolazioni “per la pensione indirizzate sia ai disabili con le loro problematiche sia a coloro che offrono assistenza agli stessi . Ma scendiamo nei particolari e vediamo quali sono queste opportunità offerte a chi rientra nelle categorie tutelate dalla legge 104 e soprattutto le modalità e le procedure di come poter anticipare la pensione. Ricordiamo che la legge 104 riconosce ai lavoratori disabili la possibilità e l’accesso a due tipi di permesso che possono essere o due ore al giorno oppure tre giorni di permesso mensile. Questi operai con patologie psicomotorie devono essere muniti di un certificato di handicap che ne attesti la gravità, di modo che si possano richiedere i permessi suddetti . Ora ci sono anche delle categorie ancora più disagiate. Infatti ai cittadini cui è riconosciuta una disabilità
grave pari almeno all’ 80%, vi sono facilitazioni, stabilite dall’esecutivo, grazie alle quali si può avere diritto alla pensione anticipata. Quindi dobbiamo essere in presenza di una forma di handicap piuttosto grave e importante riconosciuta dallo stato. Ricordiamo però che questa facilitazione indirizzata al pensionamento anticipato non è riconosciuta dalla legge 104 ma dall’ articolo 1 comma VIII del decreto legislativo 503/ 92.
La pensione anticipata, chi ne ha diritto
Questa disposizione legislativa è particolarmente importante e riguarda tutti i lavoratori. Infatti questo emendamento innalza per tutti l’età pensionabile tranne per coloro cui è stata riconosciuta un’ invalidità dell’ 80%. Quindi una sorta di conferma dello Stato che si dimostra attento alle esigenze dei cittadini provvedendo alla cura, alla difesa e alla tutela degli utenti purtroppo affetti da gravi forme di
disabilità fisiche o mentali. Bisogna ricordare che l’intervento da parte dello Stato conferma in toto la circolare INPS numero 50 del 1993 che garantisce la possibilità di una pensione anticipata per coloro che lavorano nel settore privato. Ricordiamo quali sono queste categorie: ci riferiamo infatti ai lavoratori affetti da un grave handicap con un’invalidità riconosciuta all’ 80% e un limite di età di 61 anni per gli uomini e 56 per le donne. Poi abbiamo i lavoratoti non vedenti la cui situazione di disabilità e’ stata valutata e riconosciuta da almeno 10 anni con conseguente contribuzione da parte dello Stato , 56 anni per gli uomini e 51 per le donne.
I requisiti per poter accedere alla pensione anticipata
Le date necessarie per i contributi sono le stesse richieste per la pensione di vecchiaia, dunque si parte da un minimo di almeno 20 anni. Ora per coloro affetti da handicap e che hanno meno anni di contributi vi sono altre alternative garantite dal governo: l’accesso all’ assegno ordinario di invalidità o la pensione di inabilità di tipo previdenziale. È ovvio che vi devono essere dei requisiti da rispettare e che non possono essere accantonati. Infatti tra i canoni necessari è richiesta la presenza di una invalidità riconosciuta compresa tra il 74% e il 99% nel caso dell’ assegno ordinario di invalidità ,e del 100% per la pensione di inabilità. C’è da dire che entrambe le pensioni vengono comunque riconosciute dopo i 5 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica del soggetto.
Le altre possibilità di pagamento anticipato
Per i disabili con un 74% di invalidità ci sono anche diverse possibilità di pensionamento anticipato. Ricordiamo la cosiddetta “quota 41” tramite la quale può andare in pensione anche il lavoratore portatore di handicap a raggiungimento di una età contributiva di circa 41 anni. Ribadiamo anche l’ “APE SOCIALE” tramite la quale si può smettere di lavorare anche a 63 anni ma con la maturazione di almeno 30 anni di
contributi.
Le agevolazioni dei “care giver”
La legge 104 tutela anche il lavoro di assistenza dei cosiddetti “care giver” verso coloro che sono affetti da forma di handicap. In questi casi gli assistenti sociali hanno diritto ad un permesso di tre giorni sul lavoro e benefici per accedere ad una pensione anticipata. Ora bisogna però fare dei distinguo. I care givers possono accedere solamente a due delle misure per il pensionamento anticipato, e sono la cosiddetta “quota 41” precedentemente illustrata e l’APE SOCIALE anche se quest’ultima è in vigore solamente dal 2021. Per entrambe le categorie, ossia per i disabili e per coloro che si occupano della loro assistenza c’è infine il beneficio grazie al quale i periodi di assenza del lavoro, in virtù dei diritti loro riconosciuti dalla 104, possono essere utili per accedere alla pensione poiché a queste categorie viene riconosciuto dall’Inps il
diritto alla contribuzione figurativa. Tutte queste misure sono state in alcuni casi confermate e in altri casi create “ex novo” dal governo per tutelare i diritti di tutti i cittadini , soprattutto di coloro affetti da gravi forme di disabilità.