Nel Galles del sud a Bridgend, una donna di 32 anni in pieno crollo psicotico ha annegato il figlio di due anni in casa. Lo ha tenuto sott’acqua “per mandarlo in paradiso lontano dai
demoni che si erano impossessati della sua famiglia. La donna si era avvicinata alla religione nei mesi precedenti la tragedia: raccontava alla madre di vedere delle luci affermando
che “i demoni sono oscuri e reali”. Il crollo inizia la scorsa estate quando in campeggio con il bambino, la donna dà segni di evidente squilibrio; fa discorsi senza senso, riporta il Daily
Mail, e chiede di essere immediatamente battezzata. Un’amica decide così di riportarli a casa e anche durante il viaggio il comportamento della 32enne desta preoccupazione.
Si toglie di continuo la cintura di sicurezza tanto da far temere che possa lanciarsi dall’auto in corsa. Arrivati a casa che condivideva con sua madre, il patrigno e il fratello, la
mamma porta il piccolo a fare il bagnetto ma dopo un’ora e mezza torna dai familiari continuando a ripetere “l’ho fatto”. La nonna capisce che qualcosa non va corre in bagno e
trova il nipotino esanime avvolto in un asciugamano. Scatta l’allarme, i soccorsi corrono e riescono a rianimare il bambino che però muore in ospedale per annegamento e
ipotermia il giorno successivo. “Ho fatto qualcosa di terribile, dovevo proteggere il bambino dalla mia famiglia” scrive in un messaggio all’amica. La 32enne ha poi raccontato
agli agenti di polizia che stava giocando con il piccolo nella vasca da bagno e lo aveva allattato al seno prima di tenerlo con forza sott’acqua. Ha aggiunto di essere “davvero
preoccupata” per la sua famiglia, perché avevano “occhi inquietanti” e aggiungendo che aveva “problemi con gli spiriti” e che “gli spiriti l’avevano toccata”.Pensava che annegandolo,
avrebbe protetto suo figlio dai demoni per mandarlo in paradiso. Motivi per cui la procura ha deciso di accettare la dichiarazione di colpevolezza per omicidio colposo. Negli interrogatori
ha detto che sua madre, il patrigno e i fratelli avevano “occhi grandi” e facce “contorte” e credeva che fossero posseduti dai demoni. Il rapporto di
uno psichiatra forense in seguito ha scoperto che la donna soffriva di problemi mentali, non diagnosticati né curati.