Annalisa Minetti, 46 anni, rivela in un’intervista a La Verità di aver perso completamente la vista. Non riesce più a distinguere nemmeno le ombre, come spiega a Giulia Cazzaniga.
Dai suoi esordi al Karaoke di Fiorello, fino a Miss Italia e al Festival di Sanremo, Annalisa Minetti ha avuto molte esperienze di successo nella sua carriera. Tuttavia, ha anche sperimentato delusioni, specialmente nel campo della politica, dove si è sentita sfruttata.
Annalisa Minetti si è impegnata nel sociale, collaborando con numerose associazioni. Tuttavia, si è resa conto di essere stata solo uno strumento per gli altri, dopo aver scoperto che il suo quinto posto in lista politica era solo un modo per aiutare coloro che erano stati messi prima di lei.
Annalisa Minetti condivide i suoi inizi di carriera, ricordando con orgoglio le sue esibizioni al Karaoke di Fiorello nelle piazze. Si chiede se Fiorello stesso si ricorda di quei momenti.
La rivelazione più toccante riguarda la vista di Annalisa Minetti. Lei stessa afferma di rosicare un po’ per non potersi più vedere. Descrive come si sente, indossando una tuta oggi e apparendo come una donna attraente quando è in televisione. Ora, però, ha perso completamente la vista.
Un oculista ha recentemente comunicato ad Annalisa Minetti che la sua condizione visiva sta peggiorando anche dal punto di vista anatomico. Nonostante ciò, Annalisa stessa ammette di non accorgersene più a questo punto. Ricorda le parole di incoraggiamento di suo padre, che le diceva che lei sarebbe stata la luce. Lei fa del suo meglio nonostante tutto.
Lo sport è una delle grandi passioni di Annalisa Minetti, che ha ottenuto una medaglia d’argento ai campionati italiani paraolimpici di triathlon. Inoltre, si impegna per i diritti di tutte le persone e crede che l’inclusione sia uno stile di vita e una cultura, non solo una questione di parole.
Annalisa Minetti critica il fatto che il mondo sembri essere diviso per categorie invece di unire le persone. Sottolinea l’importanza di valorizzare ogni individuo, indipendentemente dalla loro sessualità, disabilità o altre caratteristiche. Ritiene che l’attività fisica sia uno strumento potente per insegnare ai giovani l’importanza dell’inclusione.
