Anisa Murati morta annegata , il papà non si dà pace: ‘Qualcuno doveva guardarla’, 2 indagati

19 Luglio 2024 - 19:55

Anisa Murati morta annegata , il papà non si dà pace: ‘Qualcuno doveva guardarla’, 2 indagati

Non si dà pace il papà di Anisa Murati, la bambina di sette anni annegata mercoledì 17 luglio nel lago della struttura a Caraglio, in provincia di Cuneo.

Dopo aver perso la prima figlia per un malore la tragica telefonata e lo straziante momento del riconoscimento. “Il corpicino era come annerito dopo 3 ore in acqua. Vorrei essere con lei”.

Anisa Murati è annegata a 7 anni a Caraglio durante la gita con il centro estivo, il papà: ‘Perché nessuno l’ha vista?’

“Non riesco a respirare. Non è caduta in acqua per caso, è andata a fare il bagno. Non ho capito c’era solo mia figlia a fare il bagno. Perché nessuno l’ha vista? Nell’acqua un bambino si agita” – ha spiegato a Repubblica il 37enne artigiano Jetmir Murati che aveva iscritto la figlia al campo estivo.

“Ti affido mia figlia, tu sei responsabile. Non ti vengo a chiedere quanti anni hanno le persone. Qualcuno doveva guardarla e non l’ha fatto”.

Nel frattempo il gestore del bioparco AcquaViva Roberto Manzi e la responsabile del gruppo di animazione parrocchiale della valle Stura sono indagati per omicidio colposo dopo la morte della bimba.

L’iscrizione a registrazione è un atto dovuto per consentire l’espletamento dell’esame autoptico previsto per le 12:30.

La Procura ha incaricato come consulente Federico Quaranta.

Lo specialista dovrà chiarire l’esatta dinamica della morte della bambina, scomparsa intorno alle ore 15:30 del pomeriggio e ritrovata verso le 18, ormai senza vita, sul fondale nei pressi della pedana dei tuffi.

Anisa era in una comitiva con decine di bambini arrivati da tutta la valle Stura..

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La gita era stata organizzata dal centro estivo che fa capo alla parrocchia di Demonte, il paese dove la bimba viveva con la famiglia, di origine albanese.

Sette gli accompagnatori, tutti giovanissimi volontari: solo due di loro sono maggiorenni.

La ragazza che era responsabile del gruppo, diciottenne, è a sua volta indagata.