Andrea Sempio a Quarto Grado: «Sono innocente, mai avuto una relazione con Chiara Poggi. Dna sulle unghie? Frequentavo quella casa»

21 Marzo 2025 - 21:40

Andrea Sempio a Quarto Grado: «Sono innocente, mai avuto una relazione con Chiara Poggi. Dna sulle unghie? Frequentavo quella casa»

Andrea Sempio 37enne indagato per l’omicidio di Garlasco a 18 anni dalla morte di Chiara Poggi, ha parlato in esclusiva alla trasmissione Quarto Grado, in onda su Rete4.

Chiara aveva 26 anni, fu uccisa il 13 agosto 2007: per il delitto è stato condannato a 16 anni in via definitiva il suo fidanzato dell’epoca, Alberto Stasi.

Sempio, all’epoca già oggetto di indagini, è tornato pochi giorni fa nel registro degli indagati: uno studio effettuato da genetisti avrebbe rilevato tracce di DNA del 37enne, sulle unghie della vittima e l’uomo ha ricevuto un avviso di garanzia con l’accusa di omicidio.

Sempio spiega perché anche nelle prime due circostanze in cui era stato indagato non era mai fuggito.

«Non sono scappato, perché non ho motivo di scappare e di nascondermi. Infatti, il mio obiettivo è tornare al lavoro, alla vita normale, il prima possibile. Adesso mi sono preso qualche giorno di tempo… rispetto a quanto provato all’inizio e negli anni, questo è il momento ovviamente peggiore: quello dove sei braccato. Quindi devo stare un po’ attento», dice Sempio.

Io non c’entro assolutamente nulla con il fatto. In questa vicenda non ho nessun peso sulla coscienza, non ho nulla da tenere nascosto, non ho segreti.

Sono contento che le autorità vadano a indagare, a scavare il più possibile. Non c’è nulla… guardino tutto… va benissimo… facciano tutto quello che devono fare, così da chiarire una volta per tutte la mia posizione».

Sulla presunta relazione con Chiara, che Sempio nega: «No: non c’è mai stata né una relazione, non c’è mai stato nessun contatto personale non solo fisico, ma non c’è mai stata una chiamata sul cellulare, un contatto, un’uscita con amici. Non c’è e non ci può essere». E ancora: «Non frequentavamo lo stesso giro, non ci sentivamo in privato. Non c’è niente sotto. Niente».