Non c’è secondo in America’s Cup. Chi vince prende tutto e gli italiani per due volte sono arrivati a un soffio dalla conquista della vecchia brocca, ma hanno dovuto arrendersi. Non c’è due senza tre, però.
E Luna Rossa, a distanza di oltre vent’anni, dal 6 marzo tornerà in acqua per cercare di compiere il miracolo. E diventare il secondo team europeo a conquistare l’America’s Cup dopo Alinghi.
Se ci si basa sulle prestazioni offerte dall’equipaggio italiano contro Ineos Team Uk nella finale di Prada Cup si può dire che le speranze non sono affatto poche.
Il vero vantaggio che avranno gli italiani è la pratica in gara, con ben 18 regate disputate in poco più di un mese. Mentre i detentori neozelandesi si allenavano in solitaria al largo di Auckland.
Un aspetto da non sottovalutare considerando quanto siano nuove e poco conosciute le barche in gara. Quello che però conta più di tutto, come ha sottolineato lo skipper di Luna Rossa, Max Sirena, è la velocità.
La barca neozelandese ha un progetto molto diverso da quello dello scafo italiano e sembra possa raggiungere velocità superiori di un paio di nodi. In quel caso, anche la migliore tattica in partenza e in regata potrebbe poco.
Se, però, la crescita evidenziata dagli italiani nel corso delle regate di Prada Cup avrà contribuito a ridurre il gap, allora potremo divertirci. Le filosofie dei due team sono diverse, a partire dal doppio timoniere scelto da Luna Rossa (Bruni-Spithill) contro il solo Peter Burling.
Anche se il team Emirates New Zealand, negli ultimi giorni, sta provando anch’essa questa soluzione. Una cosa che, all’inizio delle regate, aveva destato molto scetticismo, ma che sembra essere una trovata vincente.
Burling è un ragazzo di soli 30 anni che ha già vinto tutto – a 26 anni aveva all’attivo un oro e un argento olimpico, sette titoli mondiali e una vittoria in America’s Cup. E ha esperienza da vendere, oltre a giocare in casa.
Uno scontro affascinante e che promette di regalare spettacolo. Soprattutto se il vento non sarà così forte come nelle regate di quest’ultimo mese, ma andrà calando come da previsioni del team tricolore.
In ogni caso sarà un orgoglio per l’Italia sfidare nuovamente i maestri della vela mondiale, a casa loro. Ancora di più perché sarà fatto con un progetto in larga parte italiano e con a bordo un unico straniero, perfettamente integrato nel team nostrano.
Aspettiamo con ansia il prossimo 6 marzo, quando alle 4 del mattino (ora italiana) partirà la sfida più attesa, sperando che il migliore che dovrà vincere, questa volta, sia Luna Rossa.
Carlo Zazzera