Continuano le polemiche e le discussioni in merito a quanto accaduto durante il Festival di Sanremo di quest’anno. Ieri, infatti, il direttore artistico, Amadeus, è stato ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta.
L’argomento più di spicco negli ultimi giorni è quello che riguarda il messaggio di pace lanciato da Ghali durante la kermesse. Il cantante Italo-tunisino infatti, nel corso della trasmissione ha lanciato un annuncio, recitando: “Stop al genocidio”. Queste parole, però, hanno infastidito l’ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, che ha duramente criticato la situazione sostenendo che il palco dell’Ariston sia stato “sfruttato per diffondere odio”.
Amadeus però, proprio ieri sera ,ospite da Bruno Vespa, ha espresso la sua contrarietà a queste parole. “Rispetto le decisioni di tutti, ma non sono assolutamente d’accordo con questa affermazione, nella maniera più totale. Il festival di Sanremo non ha mai promosso l’odio, ha sempre parlato di inclusione, di libertà: i cantanti che sono saliti sul palco hanno chiesto la fine della guerra, hanno chiesto la pace, richiedere la pace vuol dire seminare odio? Esattamente il contrario”. Questo il commento del presentatore.
Dopo ciò, pertanto, Bruno Vespa, incalzando, ha chiesto al direttore artistico: “Questo non vuol dire che abbiate dimenticato anche le 1200 vittime israeliane?”. Amadeus ha ribattuto: “Assolutamente, la guerra da qualsiasi parte è da condannare, non c’è guerra da un lato o dall’altro, c’è la guerra che va fermata, qualsiasi guerra al mondo va fermata. Mai mi sarei mai sognato di portare l’odio, e così anche in cantanti. Portiamo esattamente l’opposto: i ragazzi in gara fanno messaggi e appelli di pace, di libertà di idee, di pensiero, di uguaglianza di pelle, di valori.
Fonte: Il Messaggero