Allarme covid: gli ospedali si stanno riempendo “di questo passo sarà codice nero”

6 Gennaio 2022 - 19:45

Allarme covid: gli ospedali si stanno riempendo “di questo passo sarà codice nero”

Peggiora giorno dopo giorno la situazione legata alla pandemia Covid in Campania. Il presidente dell’ordine dei Medici di Napoli, Bruno Zuccarelli, ha deciso di lanciare un allarme e di chiedere aiuto al governo. Il professore si è confrontato con i colleghi degli altri ospedali di Napoli e provincia che hanno condiviso tutti lo stesso quadro preoccupante. «La situazione è critica, abbiamo bisogno di aiuto ora – sono le parole di Zuccarelli -. Roma decida per una misura drastica». Secondo il presidente, lo scenario non è mai stato tanto allarmante: «Né all’indomani del primo lockdown né nella seconda e terza ondata, la situazione è stata tanto grave – ha spiegato il professore – ora rischiamo di perderne il controllo. Ciò che si decide oggi avrà effetto fra 10-15 giorni».

Dunque l’appello all’esecutivo affinché vengano pensate e applicate misure più severe: «Se vogliamo evitare il peggio si intervenga subito, non metteteci in condizione di dover applicare il codice nero», ha precisato Zuccarelli riferendosi al percorso medico che si è costretti a seguire quando si è alle prese con numeri altissimi di malati Covid, e quando non si hanno abbastanza forze o strumenti e dunque occorre decidere chi curare e chi no. In Campania, l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive subisce incrementi quotidiani ed è arrivata al 9%, dunque a un passo dalla soglia critica. Mentre nei reparti ordinari, i posti letto occupati dai malati Covid arrivano al 19%. Anche il presidente Vincenzo De Luca continua a chiedere misure più rigide per combattere l’ultima incontenibile ondata di virus spinta dalla variante Omicron. L’ultima rilevazione della Regione conta 16.972 nuovi contagi, altri 40 ricoveri e 26 vittime legate al Covid.

Sale ancora, e fa paura, il tasso di occupazione dei posti letto in area Covid negli ospedali italiani. Si arriva, a livello nazionale, al 21%, secondo gli ultimi dati Agenas aggiornati al 5 gennaio 2022. In 24 ore questa percentuale cresce in ben 13 regioni: Calabria (al 33%) Liguria (32%), Abruzzo (17%), Lombardia (23%), Marche (24%), Molise (13%), Piemonte (25%), Puglia (13%), Sardegna (11%), Sicilia (25%), Toscana (17%), Umbria (28%) e Veneto (21%). Stabili, invece, ma comunque oltre la soglia del 15%, le regioni Basilicata (20%), Campania (19%), Emilia Romagna (18%), Friuli (24%), Lazio (20%) e Trento (19%). Si registra, invece, un tasso in calo a Bolzano (16%) e Valle d’Aosta che resta comunque al 45%, confermandosi come la regione con la situazione più critica d’Italia. Con questi numeri Calabria e Liguria rischiano la zona arancione.

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