“Non l’ho vista, mi è comparsa davanti all’improvviso”, si è giustificato l’autista del tir che ha travolto Alessia Sbal sul Grande Raccordo Anulare.
Invece a sua insaputa,una telefonata di Alessia al 112 potrebbe incastrarlo.
Nelle registrazioni ci sono probabilmente le ultime parole di Alessia: “Dove vai? Fermati, fermati, non mi venire addosso”. Un gesto deliberato, quindi.
Poco prima di essere travolta Alessia era al telefono con una sua amica: “Mi sta tagliando la strada, ma che fa? Mi è venuto addosso, devo attaccare”, le ultime parole della donna prima di chiudere la conversazione. Secondo un testimone, il tir non si è fermato, ma la donna non si è persa d’animo, ha rimesso in moto la sua panda, ha rincorso il mezzo pesante e ha costretto il conducente a riattaccare. Poi è scesa dalla sua vettura, ha chiamato il 112, per tre volte. L’ipotesi è che l’autista l’abbia presa in pieno, deliberatamente, prima di tentare di far perdere le sue tracce.
La prima chiamata al 112 dura 23 secondi, la seconda, in arrivo dal 112, un minuto. Alla terza, Alessia Sbal non ha risposto. Nella seconda chiamata del 112 si sentirebbe quella frase: “Dove vai? Fermati, non mi venire addosso”. L’ipotesi è che il conducente sia risalito a bordo, sia ripartito e abbia investito la 40enne. Le indagini sono tuttora in corso, ma a conferma delle ipotesi c’è il fatto che l’autista, un 47enne incensurato, sia stato arrestato per omicidio stradale oltre che per fuga e omissione di soccorso.
Fonte: fanpage