Emergono nuovi raccapriccianti dettagli dell’omicidio Tramontano: Alessandro avrebbe provato ad avvelenarla già in inverno. La povera Giulia lamentava malesseri dopo aver bevuto un thè caldo.
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Alessandro Impagnatiello,avrebbe progetto di uccidere Giulia Tramontano già lo scorso inverno. Agli atti sembrerebbe infatti esserci un messaggio partito dal cellulare della 27enne: “Non mi sento bene”. Un malessere che sarebbe arrivato dopo aver bevuto una bevanda calda. Qualche ora dopo, però, Impagnatiello avrebbe fatto una ricerca su Internet che associava il veleno per topi alle bevande calde: avrebbe così scoperto che l’effetto non era quello voluto. Quindi Alessandro avrebbe provato ad avvelenarla.
Alcune tracce di veleno per topo sarebbero state trovate nei tessuti. Inoltre, sempre sui device del trentenne, sarebbero state trovate ricerche: “Come uccidere una donna incinta col veleno” o ancora “Come avvelenare un feto”. Elementi che potrebbero permettere di far riconoscere l’aggravante della premeditazione .Alcuni giorni dopo l’arresto di Impagnatiello, quest’aggravante è stata esclusa dalla giudice per le indagini preliminari. All’epoca, infatti, gli elementi raccolti non erano sufficienti per dimostrarne la premeditazione.
Conosciamo, poi, il tragico epilogo. La ragazza ha poi scoperto che il barman aveva una relazione parallela con una collega. Le due donne si sono poi incontrate il 27 maggio. Al termine di questo colloquio, la giovane è tornata a casa accompagnata dalla suocera. Una volta in casa a Senago è stata barbaramente uccisa. Il compagno le avrebbe inferto 37 coltellate. Avrebbe provato a bruciare il corpo per due volte. Lo avrebbe poi incellophanato e portato dietro a una fila di box dove è stato poi ritrovato.
Fonte: Fanpage
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