Da lunedì, in Austria, per far fronte alla quarta ondata di Covid, è iniziato il lockdown solo per i non vaccinati. In Italia alcuni partiti fanno pressione sul governo per attuare la stessa strategia.
Il governo però frena: “Nessuna stretta per i non vaccinati”. Liguria, Alto Adige e Friuli sono d’accordo per imporre la stessa limitazione nel nostro Paese.
Dubbi di Emilia-Romagna e Lombardia, contrario il Veneto. “Nessuna stretta per i non vaccinati” – Intanto fonti qualificate di governo fanno sapere che “non è allo studio alcuna stretta
sul modello austriaco per i non vaccinati”. I dati del contagio in Italia “non sono paragonabili a quelli dell’Austria e la situazione nelle terapie intensive ad oggi è sotto controllo.
Continua il monitoraggio dei dati, con una valutazione prevista a dicembre, ma non si vuole fare alcun tipo di allarmismo”. Tra i presidenti di Regione favorevoli a un lockdown
solo per i non vaccinati c’è il governatore della Liguria Giovanni Toti: “Chiederemo al governo che le misure restrittive legate alle fasce di colore valgano per le persone che
non hanno fatto il vaccino, non per le persone che lo hanno correttamente fatto”, ha detto. Anche il Friuli, con Massimiliano Fedriga, è sulla stessa lunghezza d’onda:
“Nel caso in cui dovessimo finire in zona arancione penso che il prezzo delle chiusure non lo possano pagare i vaccinati, che hanno difeso se stessi e gli altri, partecipando alla campagna vaccinale”, ha spiegato.
Anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, si schiera dalla parte dei favorevoli a eventuali restrizioni solo per i non vaccinati. Lombardia, Fontana:
“Nessuna restrizione per i vaccinati” – Pur esprimendo il “timore di tensioni sociali”, il presidente della Regione Lombardia è convinto che non debbano essere imposte restrizioni ai vaccinati.
Piemonte, Cirio: “Nuove restrizioni? Non le paghino i vaccinati” – Sulla stessa linea di Fontana il presidente del Piemonte, Alberto Cirio, che ha spiegato: “Se ci saranno nuove
restrizioni, queste non potranno essere pagate da coloro i quali si sono vaccinati, perché sarebbe un’ingiustizia profonda. I dubbi di Emilia-Romagna – Stefano Bonaccini invece frena:
“Dovremo discuterne ma credo che la prima cosa da fare sia quella di proseguire con le vaccinazioni”, ha detto il presidente dell’Emilia-Romagna senza sbilanciarsi.
Il no di Luca Zaia – Esprime chiaramente i suoi dubbi invece Luca Zaia. Secondo il presidente del Veneto, infatti, il modello austriaco sarebbe difficile da applicare nel
nostro Paese dal punto di vista costituzionale. “Niente nuove restrizioni al momento, ma valuteremo””Il governo ha assunto decisioni che consentono al nostro Paese di restare aperto.
Abbiamo l’84% di cittadini vaccinati con due dosi, il governo monitora con grande attenzione l’andamento dei contagi, sollecita la terza dose, ha assunto decisioni sui mezzi di
trasporto, per il momento ci fermiamo qui. Le scelte fatte consentono di guardare con discreta tranquillità, ma è evidente che siamo nei mesi più difficili. Valuteremo strada facendo
se servirà cambiare l’assetto che ci siamo dati”. Lo ha sottolineato Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari Regionali. Sul fronte dei partiti si è espresso Matteo Renzi:
“Stanno aumentando purtroppo i casi, probabilmente qualche Regione andrà in zona gialla, mi piacerebbe che l’Italia adottasse lo stesso metodo dell’Austria.
Matteo Salvini invece è contrario alle chiusure. Afferma che, visto l’aumento dei contagi bisogna rivedere le regole del Green pass.