Tre aggressori con il volto coperto hanno bloccato una donna mentre stava rientrando a casa e, subito dopo, l’hanno costretta ad aprire la porta del suo appartamento. Una volta dentro, l’hanno aggredita, l’hanno ferita con un coltello, l’hanno spogliata e, infine, l’hanno obbligata a bere un liquido. La vittima, una 42enne ucraina che vive in un alloggio popolare di Secondigliano, nella periferia Nord di Napoli, ha raccontato alla Polizia di Stato che i tre sconosciuti l’hanno minacciata per costringerla a lasciare la casa, probabilmente con l’intenzione di prenderne possesso.
I fatti, come anticipato da Il Mattino, risalgono alla tarda serata di mercoledì 26 novembre. Intorno alle 22 la donna è uscita dall’ascensore e, appena arrivata sul pianerottolo, i tre aggressori l’hanno assalita. Successivamente, l’hanno trascinata dentro l’appartamento e, una volta richiusa la porta, hanno iniziato l’intimidazione. La donna, nonostante il terrore, è riuscita a urlare e, di conseguenza, il gruppo è fuggito temendo l’arrivo di qualcuno.
Poco dopo, il personale del 118 è intervenuto sul posto. I sanitari hanno trovato la 42enne con numerose ferite da taglio su braccia, schiena e addome. Dopo averla medicata immediatamente, l’hanno trasportata all’ospedale Cardarelli per ulteriori accertamenti.
Nel frattempo, la Polizia di Stato ha avviato le indagini. Le prime ricostruzioni fanno pensare a un chiaro atto intimidatorio, eseguito con l’obiettivo di costringere la donna a lasciare l’alloggio popolare. Inoltre, gli investigatori stanno analizzando il liquido che gli aggressori l’hanno obbligata a bere; tuttavia, secondo le prime valutazioni, la sostanza non sembrerebbe pericolosa.
Le indagini proseguono, mentre gli inquirenti cercano di identificare i responsabili e chiarire tutte le circostanze dell’accaduto.
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