Affoga la compagna e poi aggredisce il figlio disabile che tenta di salvare la madre

15 Luglio 2025 - 9:49

Affoga la compagna e poi aggredisce il figlio disabile che tenta di salvare la madre

Affoga la compagna e aggredisce il figlio disabile che tanta di salvare la madre, Paura ad Ardea. Un uomo ha aggredito la compagna e il figlio di lei, con disabilità, fino a mandarli in ospedale con 60 e 40 giorni di prognosi.

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Affoga la compagna e aggredisce il figlio con disabilità e massacrandoli di botte fino a mandarli in ospedale. A lanciare l’allarme è stata la donna che, subito dopo aver subito l’aggressione, si è rivolta ai carabinieri della Stazione di Marina Tor San Lorenzo, ad Ardea, dove ha denunciato l’uomo prima di raggiungere l’ospedale di Pomezia.

I fatti risalgono al pomeriggio scorso, quando un uomo, un cinquantatreenne, ha aggredito la compagna e il figlio disabile della donna. Già nel corso della mattinata l’uomo aveva aggredito la compagna con calci e pugni e aveva provato ad affogarla in un bidone pieno d’acqua.

Poi aveva aggredito anche il figlio della donna, intervenuto per cercare di salvare la madre. Soltanto dopo un po’ i due sono riusciti a sottrarsi dall’uomo che, prima di andarsene, ha danneggiato la carrozzeria e i parabrezza di tre auto parcheggiate, oltre a mettere completamente a soqquadro l’abitazione della donna. Dopo essere stati massacrati di botte dopo un litigio scoppiato a causa del controllo e del possesso che l’uomo voleva esercitare sulla compagna, la donna, una sessantunenne, si è recata alla stazione dei carabinieri di Tor San Lorenzo.

Una volta raggiunta la stazione dei carabinieri, ha sporto denuncia. Poi insieme al figlio, un ventunenne, si è recata in pronto soccorso all’ospedale di Pomezia. Al triage, medici e infermieri hanno valutato le ferite riportate con 60 giorni per la donna e 40 per il figlio.Mentre i due si recavano al pronto soccorso per farsi visitare e curare le ferite, i carabinieri si sono messi alla ricerca dell’uomo. Dopo i primi accertamenti lo hanno identificato e rintracciato ancora non molto distante dall’abitazione in cui viveva la donna. I militari lo hanno portato in caserma e hanno ricostruito la dinamica dei fatti.

I militari lo hanno poi arrestato poiché gravemente indiziato del reato di tentato omicidio, maltrattamenti in famiglia e danneggiamento e, d’intesa con la Procura della Repubblica, lo hanno trasferito presso il carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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Fonte:  fanpage

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