Gennaro Sangiuliano ha ufficialmente rassegnato le dimissioni da ministro della Cultura. Dopo settimane di tensione, il caso legato a Maria Rosaria Boccia ha finalmente portato alla sua uscita di scena. La decisione era nell’aria da giorni, ma ora è diventata realtà.
La crisi era iniziata quando Boccia, imprenditrice e influencer, era stata al centro di un presunto scandalo per l’uso di fondi pubblici a suo favore. Sangiuliano aveva cercato di difendersi dichiarando che nessun denaro del ministero era stato speso per viaggi o trasferimenti legati a lei. Nonostante ciò, il peso mediatico e il rischio di ulteriori rivelazioni da parte di Boccia, tra cui foto e chat compromettenti, hanno messo sempre più sotto pressione il ministro.
Palazzo Chigi aveva inizialmente cercato di proteggere Sangiuliano, sperando di evitare una crisi di governo e un rimpasto, ma la situazione è degenerata. Il governo ha tentato di dipingere la vicenda come parte di un complotto contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Tuttavia, le accuse e i possibili risvolti giudiziari, uniti al rischio di ricatto, hanno reso insostenibile la posizione del ministro.
Con le sue dimissioni, Meloni deve ora trovare un successore per il ministero della Cultura, una figura che possa rimediare ai danni causati da questa vicenda. Tra i nomi più discussi per la successione ci sono Alessandro Giuli, Pietrangelo Buttafuoco e Gianmarco Mazzi.