David Lynch, uno dei più influenti registi contemporanei, è morto a 78 anni, lasciando un vuoto incolmabile nel mondo del cinema. La notizia è stata condivisa dalla sua famiglia con un messaggio toccante: “Ora c’è un grande vuoto nel mondo”. Lynch avrebbe compiuto 79 anni il 20 gennaio.
Lynch nacque a Missoula, Montana, nel 1946, e trascorse l’infanzia tra Stati Uniti nord-occidentali e Virginia. Suo padre, ricercatore agricolo, lo espose a continui spostamenti. Fin da giovane, Lynch mostrò un talento per l’arte, frequentando accademie prestigiose come la Pennsylvania Academy of Fine Arts. Qui realizzò i suoi primi cortometraggi, che mescolavano pittura e cinema.
Il debutto di Lynch nel mondo del cinema avvenne con Eraserhead (1977), un film culto che anticipò il suo stile unico. Nel 1980, il regista ottenne il primo grande riconoscimento con The Elephant Man, candidato a otto Oscar. Successivamente, capolavori come Blue Velvet (1986) e Mulholland Drive (2001) consolidarono la sua fama internazionale.
Lynch fu anche la mente dietro Twin Peaks, la serie che rivoluzionò la televisione negli anni ’90 e riaccese il dibattito sul confine tra cinema e TV con il revival del 2017. Questo lavoro venne definito da critici come “un’espressione pura di genio” e proclamato “il miglior film del decennio” da Cahiers du Cinéma.
Oltre al cinema, Lynch si dedicò alla pittura, alla musica e alla meditazione trascendentale, una pratica che influenzò profondamente la sua arte. Nel 2019 ricevette l’Oscar alla carriera, un tributo al suo straordinario contributo culturale.
La sua scomparsa lascia un’eredità che continuerà a ispirare generazioni di artisti e cinefili.
Fonte: Fanpage
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