È morto a 88 anni Goffredo Fofi, saggista, giornalista, critico teatrale e cinematografico tra i più grandi intellettuali del dopoguerra. Si è spento nella sua camera di degenza dell’ospedale Cavalieri di Malta a Roma. Lo scorso 25 giugno aveva riportato una frattura del femore e si era operato.
Nato a Gubbio, provincia di Perugia, nell’aprile del 1937, Goffredo Fofi è stato uno dei principali animatori della “cultura dell’opposizione” negli anni sessanta e settanta. Tra gli intellettuali militanti più illuminati della sinistra, Fofi ha dato vita a numerose riviste, come “Quaderni piacentini” e “Ombre rosse”, divenute centrali a quel tempo nella riflessione politica. È stato uno dei critici teatrali e cinematografici più originali e apprezzati del dopoguerra. Ha contribuito in maniera fondamentale alla rivalutazione di un gigante della recitazione e comicità italiana e napoletana come Totò, a quei tempi molto snobbato dalla critica.
La sua militanza non si è mai legata ai partiti ma alla diffusione della propria coscienza politica, che lo portava a schierarsi sempre dal lato degli ultimi e dei marginali, attraverso le sue opere. Tra i suoi scritti più celebri figurano “Prima il pane”, “Strana gente“, “Pasqua di maggio”, “Sotto l’ulivo”, “Le nozze coi fichi secchi”, oltre ai numerosi volumi firmati con altri intellettuali illustri come Michele Serra e Stefano Benni.
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Fonte: Il Fatto Quotidiano
