Una pesante accusa si abbatte su una donna di 36 anni, Candace Chapman Scott, addetta delle pompe funebri, che è stata arrestata a Little Rock, Arkansas. L’addetta è accusata di aver venduto illegalmente decine di parti di cadaveri precedentemente donati all’Università dell’Arkansas per le scienze mediche.
Secondo l’accusa, durante un periodo compreso tra ottobre 2021 e luglio 2022, Scott avrebbe venduto parti di corpo dei cadaveri affidati a lei.
L’indagine, condotta dalle autorità federali, ha raccolto decine di prove contro la donna, tra cui messaggi, spedizioni e pagamenti. Dopo diverse segnalazioni ricevute, la polizia ha effettuato una perquisizione nella casa dell’acquirente, rinvenendo tre secchi contenenti vari resti umani. Da qui, si è risaliti all’origine delle parti di cadavere e l’accusa è stata mossa contro la 36enne.
I resti trovati appartenevano a cadaveri donati all’Università dell’Arkansas per scopi di studio e insegnamento agli studenti di medicina. L’Università aveva stipulato un contratto con una società di pompe funebri per la cremazione dei resti.
La donna però avrebbe agito come intermediaria, vendendo illegalmente le parti di cadavere al compratore.
Vendita cervello imbalsamato
Gli inquirenti sostengono che la donna si fosse offerta all’acquirente nell’ottobre 2021, proponendogli “un cervello completamente intatto e imbalsamato”. Nel corso dei nove mesi seguenti, avrebbe venduto cuori, genitali, polmoni, pelle e persino i resti di un feto, offrendo uno sconto per le parti “non in gran forma”, come riportato in uno dei messaggi a suo carico.
Nel corso di tale periodo, la donna avrebbe incassato quasi 11mila dollari attraverso 16 transazioni diverse e avrebbe spedito i resti tramite il servizio postale degli Stati Uniti.
La donna si è dichiarata colpevole davanti al tribunale federale.
fonte:fanpage