A Live Non è la D Urso il bodyguard di Genovese choc:” A quella festa era un via vai di ragazze”

30 Novembre 2020 - 0:00

A Live Non è la D Urso il bodyguard di Genovese choc:” A quella festa era un via vai  di ragazze”

Nuove rivelazioni sul caso  Genovese, davvero sconvolgenti da parte del bodyguard di Genovese, imprenditore accusato di stupro della 18 enne

Ecco gli ultimi aggiornamenti…

“Io presidiavo la porta, l’ingresso era negato a tutti, la musica era altissima quindi non ho percepito nulla altrimenti sarei intervenuto, soprattutto se avessi sentito una donna urlare”. A parlare, in collegamento con Mattino Cinque, è Simone Bonino, il bodyguard che era tra gli addetti alla sicurezza della casa di Alberto Genovese la sera in cui si è consumata una violenza sessuale ai danni di una 18enne durante la festa sulla Terrazza Sentimento.

“Avevo già partecipato ad altre feste”, spiega Bonino, che sulla presenza di droga in casa non si esprime mentre sulla violenza nei confronti della giovane aggiunge: “Sono rimasto scioccato, non pensavo che potesse accadere un crimine del genere. Lo condanno fortemente”.

Il bodyguard, già nel pomeriggio era presente al party. Si chiama Diego ed era la prima volta che prestava servizio: “Sono arrivato alle sedici circa e ho lavorato fino alle due e mezzo di notte, quando sono entrato era tutto tranquillo. La festa probabilmente era iniziata alle dodici e c’era un po’ di gente che ballava, saltava, diciamo una decina di persone. Col passare del tempo sono arrivati altri invitati e ho contato una trentina di donne e otto uomini al massimo, tutte ragazze giovani e belle.

Durante la serata probabile uso di droga: “Sono sotto indagine e non posso parlare della presenza di droga, ma dico solo che alcune persone si appartavano in posto particolare e poi ho scoperto che c’era un piatto con della polvere bianca dentro. Il mio ruolo era quello di curare lui e gli invitati, chiudere la porta, era un lavoro molto facile, persone tranquille, perbene, solo che andavano a drogarsi… Il mio servizio terminava alle 22, eravamo circa tre gli addetti alla sicurezza, ma ci hanno chiesto di rimanere fino a tarda notte, alle due e mezzo. Genovese l’ho visto fino a mezzanotte, mentre scendeva e saliva al piano superiori con ragazze e amici, poi non è più tornato. A un certo punto so che è venuta la Polizia per il rumore, ma non so chi l’abbia mandata via, non l’ho vista arrivare”.

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