A 25 anni dalla scomparsa di Angela Celentano, parla il papà «Il suo ricordo è sempre vivo ma basta parlare di indagini e ipotesi»

7 Agosto 2021 - 20:26

A 25 anni dalla scomparsa di Angela Celentano, parla il papà «Il suo ricordo è sempre vivo ma basta parlare di indagini e ipotesi»

Catello Celentano , il papà di Angela Celentano è stato intervistato dal Mattino .

Ecco alcuni stralci dell’intervista:

“Voglio parlare di Angela,
ma non voglio ,più discutere ,
di ipotesi, piste, indagini.

“Sono sicuro che, se c’è qualcuno,
che all’epoca dei fatti,
sapeva qualcosa di utile ,
e non ha parlato, farà i conti ,
con la sua coscienza , e sono solo problemi suoi”.

Con voce ferma e seria, Catello Celentano, ha risposto ,al telefono ,
e si è mostrato, disponibile a parlare di Angela.

Tra pochi giorni ,ricorrerà il triste anniversario ,della sua scomparsa ,
e non era scontato , che la famiglia Celentano, volesse dire qualcosa,
«perché da tempo ,evitiamo di
rilasciare interviste».

Nel corso degli anni, le tante piste italiane, ed estere, hanno dato ,
false speranze ,e creato aspettative, che poi ,si sono rivelate ,
solo un modo per riempire i palinsesti di alcuni programmi tv.

Spesso con una spettacolarizzazione,
del dolore , che va , ben oltre ,
la mera ricerca della bambina del Faito, scomparsa nel nulla, in un sabato pomeriggio ,di venticinque anni.

Dopo una giornata di duro lavoro,
poco prima delle 20, ha alzato la cornetta ,e ha raccontato la sua Angela.

Quella bimba ,il cui volto ,
sorridente ripreso in quegli ultimi frame , di un video di famiglia,
ancora oggi provoca ,commozione ,
in tutta Italia.

È passato tanto tempo ,e sicuramente anche ,dopo venticinque anni ,
è ancora difficile parlarne.

Dopo tanto tempo continuate a cercarla?

«È ovvio, la cerchiamo sempre.

Anche se da un po’ di tempo ,
ci siamo convinti ,che debba essere ,
più lei a cercare noi.

La nostra famiglia ,è sempre attiva
sui social, le sorelle gestiscono
il sito internet e la pagina Facebook, dove ogni tanto scrivono ,un pensiero per lei.

Ma dopo venticinque anni dovrà essere lei a contattare noi».

Avete ancora qualche speranza di ritrovarla?

«La nostra speranza ,è che tutto ,
questo finisca al più presto.

Abbiamo sempre detto ,che ogni giorno che passa ,è un giorno in meno ,
al ritorno di Angela.

La nostra speranza è viva ,come il primo giorno, non ci smuove nessuno.

Certo gli anni passano ,e venticinque sono davvero tanti.

Ma noi siamo sempre qui ad aspettarla, abitiamo sempre nella solita casa,
di Vico Equense ,e aspettiamo ,
sempre il suo ritorno».

Nelle ultime settimane,
è stato riaperto ,il caso della scomparsa di Denise Pipitone,
ed è stata , l’occasione per riparlare anche di Angela Celentano.

In tutta Italia, in tanti si sono chiesti, perché ,non si parli più di lei.

«Abbiamo scelto noi familiari di non parlarne più, ma questo affetto ,
ci dà una grande forza ,
per andare avanti.

In tutta Italia ancora se ne parla, ancora c’è tante gente ,
che non ha dimenticato Angela.

A noi familiari ,queste dimostrazioni, di affetto, danno una forza in più per proseguire.

Già parlare ancora di Angela, dopo tanto tempo, per noi è molto importante».

Volete fare un ennesimo appello?

«Appelli ne sono stati fatti tanti,
nel corso degli anni.

Lascia il tempo che trova ,
diffondere un appello oggi,
cercando una ragazza ,di circa trent’anni ,che non ricorda ,
nulla dei suoi primi tre anni di vita.

L’appello nostro è più che altro rivolto ad Angela: qui c’è la tua famiglia, ci sono tante persone intorno a noi, nessuno ti ha dimenticata, tutti ti ricordano ancora e ti aspettiamo».

La scomparsa

Sabato 10 agosto 1996 Monte Faito (Vico Equense), una bambina di 3 anni, Angela Celentano, in gita con i genitori ,
e un gruppo di conoscenti ,
sparì e non venne più ritrovata.

Era una bellissima giornata agostana,
un gruppo di famiglie di Castellammare di Stabia ,che si conoscevano tra di loro, appartenenti alla stessa comunità evangelica, fecero una scampagnata sul Monte Faito.

Quella gita, ben presto ,
si trasformò in un incubo.

Verso l’una, durante il pranzo,
papà Catello ,che un minuto prima ,
aveva visto la piccola Angela,
seduta alle sue spalle, mentre mangiava, si voltò di nuovo ,ma non la trovò più al suo posto.

Dopo pochi istanti tutto il gruppo si mise alla ricerca di Angela, ma non c’era traccia della bambina.

Subito vennero avvertiti i carabinieri, l’intervento fu immediato.

In pochissimo tempo sul Monte Faito si radunarono tante persone, carabinieri, polizia, vigili del fuoco, volontari della Protezione Civile, vennero subito iniziate le ricerche.

I genitori rimasero sul posto ,
per quattro giorni, e quattro notti mentre, incessanti, continuarono le ricerche con elicotteri, cani, un radar speciale , in grado di rilevare nella notte corpi in movimento, speleologi e rocciatori , che esaminarono ogni anfratto ,e tutti i pozzi.

La bambina non venne ritrovata.

Immediatamente i carabinieri diedero il via alle indagini, si seguirono varie piste, tra cui pedofilia ,
o rapimento poiché era stata notata sul Faito, nell’ora della sparizione, un’auto con due stranieri a bordo.

Nel 2000 fu chiesta la collaborazione dell’F.B.I., che svolse le sue ricerche e segnalò , un individuo ,sospetto ,
che abitava in una villetta ,sul Monte Faito.

In seguito a una perquisizione ,
nella villa fu ritrovato ,
una specie di altarino con varie fotografie della bimba, e ritagli di giornali delle indagini.

Ma comunque non fu trovata alcuna prova di colpevolezza, e pertanto questa persona , fu scagionata dalle accuse.

Nel 2010 la famiglia Celentano,
che nel frattempo ,aveva attivato un sito web , per sollecitare chiunque sapesse qualcosa di Angela a contattarli, ricevette una e-mail da una certa Celeste Ruiz residente in Messico.

Celeste nelle sue e-mail,
raccontava di aver riconosciuto,
nelle foto la sua vera famiglia,
e che era stata adottata dalla sua famiglia attuale.

Nel 2012, la Procura della Repubblica di Castellammare, informata dai Celentano di quanto stava accadendo, incaricò la polizia postale, di individuare il computer dal quale, erano partiti i messaggi, dall’IP del computer ,
venne individuato un indirizzo di Acapulco.

In base a un mandato internazionale e con la collaborazione delle autorità messicane, gli inquirenti ,
si recarono all’indirizzo indicato dove non trovarono Celeste Ruiz, ma una famiglia con un ragazzo ,
ed una ragazza, di età più piccola di quella che avrebbe avuto Angela.

Alla fine era stato solo uno scherzo di cattivo gusto.

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