Ha confessato davanti al giudice di aver premuto il grilletto “per disperazione”. Francesco Di Cello, 74 anni, ha ammesso di aver ucciso il figlio Bruno, 30 anni, con un colpo di pistola al volto, nei pressi dell’abitazione del giovane a Lamezia Terme. L’interrogatorio di garanzia si è svolto presso il Tribunale lametino, dove l’anziano ha ricostruito un drammatico quadro di tensioni familiari protrattesi nel tempo.
Secondo il suo racconto, la convivenza era diventata insostenibile a causa delle continue richieste di denaro da parte del figlio, spesso accompagnate da toni aggressivi e minacce. Un’escalation di violenza verbale e psicologica che, a detta dell’uomo, aveva gettato l’intera famiglia in uno stato di esasperazione.
Di Cello ha ricordato come i rapporti fossero compromessi da anni. Aveva persino sporto denuncia contro il figlio, culminata in una condanna per estorsione. Tuttavia, nemmeno quella sentenza aveva posto fine al clima di tensione: le richieste di denaro erano proseguite, assieme alle liti e agli episodi di violenza domestica.
Testimoni riferiscono che Bruno, nonostante il sogno di diventare modello, era disoccupato e dipendeva economicamente dai genitori. Le sue pressanti richieste di denaro erano diventate motivo di costante conflitto.
Il padre, secondo quanto emerso, aveva confidato a conoscenti la difficoltà di gestire la situazione, confessando più volte di sentirsi al limite. Ora si attende la convalida del fermo da parte del giudice per le indagini preliminari, mentre l’autopsia sul corpo del giovane è prevista per domani. Al termine dell’esame, la salma sarà restituita alla famiglia per le esequie.
fonte: Fanpage.it