I carabinieri del nucleo di Catanzaro hanno eseguito, nella tarda mattinata di giovedì 7 novembre, un blitz contro delle cosche di ’ndrangheta nel circondario di Lamezia Terme. La retata delle forze dell’ordine è avvenuta su richiesta della Dda di Catanzaro e ha portato all’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 59 persone. Le accuse sono di associazione di tipo ’ndranghetistico e associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, aggravata dalle modalità e finalità mafiose.
La cosca, attiva nei territori di Maida e Cortale, sarebbe sotto il controllo della famiglia Cracolici, clan di ’ndrangheta che esercita la sua influenza nella zona di Vibo Valentia e la provincia di Lamezia Terme. Secondo le indagini, l’associazione era particolarmente attiva nel commercio di stupefacenti e nello sfruttamento del fitto settore boschivo lametino, il cui controllo sarebbe stato possibile anche grazie al sostegno di alcuni carabinieri corrotti vicini alla famiglia Cracolici. Dalle accuse, pare quindi che l’organizzazione esercitasse un controllo capillare del territorio, riconosciuto non solo dalle comunità locali ma anche dalle autorità e dai gruppi mafiosi delle aree adiacenti.
Inoltre, la cosca avrebbe autorizzato l’attività di un sodalizio criminale parallelo, operante nel contesto dello stesso clan, dedito alla coltivazione e allo spaccio di stupefacenti. Il fatto è emerso grazie a monitoraggi ed intercettazioni effettuate dalla procura nel novembre 2021.
L’inchiesta condotta dalla Dda di Catanzaro ha portato a 59 arresti, 50 in carcere e 9 ai domiciliari.
Fonte: Ansa; Il Sole 24 ORE
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