In un quartiere popolare di Cremona, Younes El Yassire 35enne ha ucciso la madre, Fatna Moukhrif, di 54 anni, originaria del Marocco ma da tempo residente a Cremona, con una coltellata al colla in un quartiere popolare di Cremona.
Il delitto è avvenuto al quinto piano di un palazzo, dove la donna, , viveva con il marito e tre figli. Dopo aver accoltellato a morte la donna, il 35enne si è dato alla fuga fino a quanto è stato trovato mentre vagava solo in una zona periferica della città.
A fermare Younes El Yassire sono stati gli agenti della polizia si sarebbe lasciato prendere senza dire una parola. Sembra che il 35enne, dopo il delitto, si sia fatto una doccia e abbia indossato abiti puliti
e si sia allontanato tranquillamente. L’omicidio ieri poco dopo mezzogiorno, in un appartamento al quinto piano di via Panfilo Nuvolone, quartiere popolato da molte famiglie straniere. A scoprire il cadavere è
stato il marito della vittima, al ritorno dal lavoro: ha avvertito il 118 ma per la donna non c’era già più nulla da fare. Erano sempre insieme Fatna e il marito Mohammed El Yassire: insieme al banco del mercato
degli ambulanti, il mercoledì e il sabato. Vendevano biancheria per la casa. Dal loro matrimonio erano nati quattro figli. Una famiglia già colpita dalla tragedia, gli El Yassire: cinque anni fa, uno dei
figli, il terzogenito, era morto suicida lanciandosi dal balcone. Aveva 24 anni. Fatna era sola in casa con Younes la mattina del delitto. Che cosa sia accaduto, non si sa.
Se una lite o un’esplosione di violenza al culmine di un diverbio. Di sicuro, i vicini hanno sentito le urla e poi il silenzio. Fino ad altre urla: quelle del marito che chiedeva aiuto, disperato di fronte alla
moglie in fin di vita sul letto matrimoniale. Younes era caduto in depressione. “L’ho portato io all’ospedale, in psichiatria. Lo avevano ricoverato per una settimana, poi lo avevano dimesso.
Ma la terapia non aveva funzionato. E’ stato ricoverato di nuovo”. La sua terapia? “Prendeva una puntura, ma circa tre mesi fa ha deciso di non curarsi più. Volontariamente ha sospeso quella puntura”, hanno raccontato alcuni parenti.
Che cosa sia accaduto, non si sa. Younes non aveva mai alzato le mani. Stava sempre zitto, hanno spiegato altri familiari. Nei palazzoni di via Panfilo Nuvolone, nel quartiere Cambonino, sono intervenuti anche
poliziotti con il giubbotto antiproiettile, nel timore che l’omicida potesse essersi barricato in casa. Anche gli inquirenti, comunque in attesa di ulteriori accertamenti, non escludono che
proprio la depressione possa essere all’origine dell’omicidio. La caccia all’uomo era ormai stata estesa in tutta la Lombardia ma l’uomo è stato trovato nei pressi di Cremona. Ora si trova in stato di fermo in questura, a disposizione dell’Autorità giudiziaria.