Lo scorso 31 luglio, Matthew Selby un 19enne gallese, ha finalmente ammesso di aver ucciso la sorella Amanda, che aveva 15 anni.
Il suo silenzio è durato solo sette mesi prima di cedere ai terribili sensi colpa. Il 19enne ha ucciso la sorella asfissiandola, comprimendole il collo con le mani, nella roulotte dove i due vivevano insieme ai genitori.
La polizia, accorsa dopo che alcuni vicini hanno segnalato disordini domestici, ha confermato la tragica morte di Amanda l’1 agosto 2021. Come riporta Leggo.it.
I sanitari sono intervenuti con l’elisoccorso, ma non sono riusciti ad evitare il decesso. Dopo la sua morte, la famiglia di Amanda ha rilasciato una dichiarazione attraverso la polizia:
“Amanda era una figlia e una nipote amorevole, era premurosa e le piaceva aiutare gli altri”. Dopo lunghi mesi Matthew ha confessato l’omicidio in un collegamento video durato meno
di 10 minutiUna storia terribile, che dopo il rapporto psichiatrico ha portato il pubblico ministero a formulare una richiesta d’accusa di omicidio colposo.
Accusa accolta dal giudice Rhys Rowlands, che dopo aver aggiornato il caso ha fissato una nuova udienza per il prossimo 18 marzo.