Tragedia a Villanova: mercoledì scorso, 5 marzo, Riccardo Ranuzzi, un ragazzo di 19 anni, ha perso la vita in un incidente in moto, nei pressi della rotatoria di Villanova, tra via del Lavoro e via dell’Industria.
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Al momento però, Ia famiglia del ragazzo sarebbe ricorsa ad un legale per cercare di verificare eventuali responsabilità durante i soccorsi del ragazzo.
“Oltre al grave fatto che la rotatoria è buia e senza segnaletica orizzontale, c’è la questione dell’ambulanza che si è rotta una volta arrivata sul posto”, ha dichiarato il patrigno del 19enne.
Stando al racconto dell’uomo, gli amici del ragazzo, presenti al momento del sinistro stradale, potrebbero testimoniare sull’accaduto. A quanto pare, al momento dell’arrivo dei soccorsi, la scoperta di un guasto sul mezzo della Pubblica assistenza di Castenaso, non avrebbe consentito di rimetterlo in moto.
“Riccardo era steso a terra senza sensi, mentre i soccorritori provavano a rianimarlo l’ambulanza si è spenta. Gli operatori a bordo hanno dovuto operare con alcune torce. Abbiamo dovuto aspettare un altro mezzo del 118 arrivato dopo diversi minuti”.
Solo a quel punto il ragazzo è stato trasportato in codice rosso all’ospedale Maggiore, ma non c’è stato più nulla da fare.
“Eravamo in quella rotonda al buio pesto e l’ambulanza si era rotta, la trovo una cosa assurda. Per Riccardo non c’era più nulla da fare vista la gravità dell’impatto con il suolo, ma se avessero potuto salvarlo? Se fosse stata questione di minuti tra la vita e la morte, si può accettare che un mezzo di emergenza si rompa?”. Queste le parole strazianti della famiglia del 19enne.
È intervenuta a commentare la vicenda anche la presidente della Pubblica assistenza di Castenaso, Daniela Baldi, che esprimendo il suo cordoglio ai familiari, avrebbe detto:
“La sera dell’incidente non ero presente, ma sono stata relazionata dall’equipaggio intervenuto e l’ambulanza effettivamente ha smesso di andare. I soccorritori hanno lasciato il mezzo acceso appena arrivati, come da prassi, poi si è spento e non è più ripartito. Non riusciamo a capirne il perché, anche il meccanico non ha saputo spiegarlo. Siamo convenzionati con il 118 e quindi abbiamo chiamato la Centrale che ha mandato un altro mezzo. In 35 anni che siamo sul territorio è la prima volta che succede una cosa del genere”.
“I nostri mezzi – ha poi aggiunto – non hanno più di 4 anni e sono sempre controllati, an che come chilometraggio. È prassi, visto anche l’accreditamento con la Regione, che i mezzi siano nuovi e che non superino un determinato numero di chilometri”.
Fonte: Fanpage.it