Accade tutto in un sottoscala del quartiere di Pianura. Lo scorso 31 agosto il ragazzino era lì insieme al suo gruppo. Di fronte a lui Gennaro Ramondino.
Si sono visti non a caso lì, in via Comunale, posto utilizzato dai gruppi criminali proprio per lo spaccio. Affari, quelli legati alla droga, che avevano registrato dissidi. Da qui la punizione.
È così il 16enne non ci ha pensato su due volte a sparare diversi colpi d’arma da fuoco contro il suo bersaglio, anche se i suoi complici lo avevano invitato a desistere. C’era poi la scena del crimine, che andava ripulita. E c’era da liberarsi del corpo.
Da qui l’idea di trascinare Gennaro Ramondino in campagna e lì dare fuoco ai suoi resti. Una storia, quella del 16enne, che non inizia certo con questo delitto.
Il minore era infatti già sotto custodia cautelare per aver preso parte a un tentato omicidio – quello di Luca Battista – con il baby boss Massimiliano Santagata commesso in concorso con altri giovani, però tutti maggiorenni.
Ramondino, secondo quanto emerso dalle indagini, aveva intrecciato dei rapporti proprio con Santagata, a capo di una ‘paranza’ del quartiere Pianura della città.