Una 15enne è stata trovata morta, a causa di una presunta overdose, in un dismesso appartamento Ater di San Bonifacio, nel Veronese. Le autorità competenti hanno effettuato la macabra scoperta grazie a un sopralluogo presso l’edificio abbandonato, in seguito alle segnalazioni di alcuni cittadini, nel pomeriggio di lunedì 27 gennaio. Al momento l’unico iscritto sul registro degli indagati è un 30enne nordafricano.
Il corpo senza vita di Nora Jlassi è stato trovato rinvenuto in un appartamento Ater abbandonato di San Bonifacio, provincia di Verona, lo scorso 27 gennaio. I militari dell’Arma avevano iniziato le ricerche su richiesta di alcuni vicini, preoccupati dalla presenza eventuale di senzatetto e clochard che avrebbero potuto adibire la struttura a giaciglio di fortuna. I carabinieri della stazione del comune scaligero continuano ad indagare sul caso coordinati dalla Procura di Verona ed escludono momentaneamente lo scenario di una morte violenta o successiva a uno stupro. La 15enne italo-marocchina infatti, sarebbe morta in seguito a un’overdose, come ipotizzato dal medico legale in attesa dell’autopsia, o a causa di un gesto estremo.
Questa è la versione dei fatti più plausibile per la Procura, che ha aperto un fascicolo di indagine per morte come conseguenza di altro delitto. L’unico iscritto al registro degli indagati è un uomo di 30 anni nordafricano, il quale avrebbe potuto vendere alla vittima la dose fatale.
Nora aveva abbandonato la scuola da tempo ormai ed era entrata nella comunità di San Patrignano all’età di soli 12 anni. Una sua amica ha lasciato agli investigatori delle importanti testimonianze, rivelando come lei e Nora avessero visitato l’appartamento già una settimana prima della morte. Poi le sue paure: “Ho paura che l’abbiano drogata con il crac o l’eroina e che le abbiano fatto del male, dandole una botta in testa o stuprandola”. Anche la madre della giovane, Luciana, ha sollevato disperatamente dei dubbi sulle frequentazioni della figlia. “Mia figlia era talmente ingenua che si fidava, anche di persone di cui non si sarebbe dovuta fidare”.
Fonte: Ansa; Corriere del Veneto
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