Padre, sequestra e picchia la figlia perché non accetta la sua relazione

8 Febbraio 2023 - 8:58

Padre, sequestra e picchia la figlia perché non accetta la sua relazione

A Stresa, in Piemonte, una ragazza è stata sequestrata dal padre chiudendola in una stanza per 5 giorni, picchiandola ripetutamente e privandola del cibo per punirla della

sua relazione con un ragazzo. È stato il giovane, ventenne di origini bengalesi, a denunciare quanto accaduto ai carabinieri della stazione di Stresa, i quali hanno verificato che

effettivamente il suo allarme era motivato. Il padre, anch’egli asiatico di 52 anni, è stato arrestato e dovrà rispondere di sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia.

L’allarme è scattato quando un 23enne di Milano, anche lui del Bangladesh, ha contattato i militari perché era preoccupato per la ragazza, con cui aveva una relazione da alcuni mesi.

Da un po’ di giorni tuttavia non aveva notizie così ha chiamato i carabinieri e ha raccontato che il rapporto – ricostruiscono gli investigatori – era ostacolato dal padre della ragazza

poiché probabilmente aveva già combinato un fidanzamento nel loro paese con un’altra persona. I carabinieri si sono così recati a casa della famiglia e hanno bussato.

Il padre, “dopo qualche reticenza”, ha aperto. I carabinieri però sono riusciti a entrare e a quel punto la ragazza, sentendo le voci dei militari, “ha iniziato a bussare insistentemente

dall’interno di una stanza che era chiusa”, raccontano gli investigatori. È intervenuta un’ambulanza che ha accompagnato la ventenne al pronto soccorso dell’ospedale di Verbania,

dove è tuttora ricoverata. La ragazza ha raccontato dei giorni in cui era rinchiusa nella stanza e che poteva andare in bagno solo scortata dal padre.

In casa erano presenti anche altri due figli dell’uomo, entrambi minorenni, poi affidati ai servizi sociali di Verbania. La porta era chiusa a chiave dall’esterno e dentro c’era la giovane

che, ricostruiscono i carabinieri, era “in evidente stato di sconforto e agitazione, presentava evidenti segni di percosse”. I militari hanno messo così fine a un incubo. Fonte fanpage.it.